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Laura Bottari, Mara Forghieri,
Paolo Gallotti, Umberto Visentin
a cura di
Mia Wuehl

TEMPO PERSO?  

Considerazioni cliniche
sul tema dell'accidia
 

Laura Bottari, psicologa psicoterapeuta. Analista, socia del Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA), membro dell’International Association for Analytical Psichology (IAAP). Membro della A.I.S.P.T (Associazione Italiana Sand play Therapy) e dell’Associazione Internazionale Sandplay Therapy. Lavora a Castiglione delle Stiviere (Mn) e a Milano. È fra le autrici del testo Paradossi di maternità, a cura di Maria Cristina Barducci, pubblicato da La Biblioteca di Vivarium nel 2008.
Mara Forghieri, psicoterapeuta e analista junghiana, è membro del CIPA e della IAAP. Vive e lavora a Verona. Coordinatrice della sezione veneto dell’International Association Art and Psychology, gruppo di studio interdisciplinare. Per la Biblioteca di Vivarium ha pubblicato Madri oscure (2011).
Paolo Maria Gallotti, psichiatra, socio analista del CIPA e della IAAP, svolge attività di psicoterapia analitica su pazienti individuali. Esercita inoltre la sua attività professionale in un Centro psicosociale presso l’Azienda Ospedaliera San Carlo Borromeo di Milano Ha partecipato, talvolta anche come relatore, a numerosi congressi e seminari di aggiornamento inerenti la psichiatria e la psicoterapia ed è autore di alcune pubblicazioni nello stesso ambito.
Umberto Visentin, psicologo, psicoterapeuta con formazione filosofica. Socio analista CIPA e membro IAAP. Vive e lavora a Milano, dove svolge l’attività di psicologo analista. Ha una formazione in psicodramma analitico e si occupa di linguaggi dei media e comunicazione.
Mia Wuehl, psicologa analista, membro del CIPA e della IAAP. Esercita l’attività privata a Milano e a Laveno sul lago Maggiore, dove vive. Svolge da anni la funzione di docente presso l’Istituto di Milano del CIPA. È abilitata all’analisi didattica e supervisioni. Ha partecipato in qualità di relatore a numerosi convegni nazionali e internazionali. Ha pubblicato vari testi, saggi e ricerche in ambito psicoanalitico a livello nazionale e internazionale. Fondatrice e presidente della casa editrice La biblioteca di Vivarium.

INDICE

  • Introduzione (Mia Wuehl)
  • Diario di gruppo
  • Indifferenza alla vita (Mia Wuehl)
  • L'accidia: dal silenzio dei monaci al tumulto dell'adolescenza (Laura Bottari
  • La tentazione del nulla (Mara Forghieri)
  • Che noia quel paziente... Divagazioni sull'accidia (Paolo Gallotti)
  • Le membra disperse dell'accidia (Umberto Visentin)
  • Gli autori

 

L’accidia fra i sette vizi capitali è il più intrigante, è “il più intellettuale dei peccati” e in più, secondo molti, è il male del nostro tempo. È la condizione che affligge molti giovani d’oggi, scrive Umberto Galimberti, giovani afflitti da assenza di interessi, monotonia delle impressioni, sensazioni di immobilità, vuoto interiore, rallentamento del corso del tempo e quindi accidia.
In questo testo un gruppo di lavoro composto da cinque analisti junghiani affronta il tema dell’accidia da prospettive differenziate: chi la intende come la “tentazione del nulla”, chi si chiede se c’è un collegamento tra l’accidia sperimentata dai monaci e l’accidia in adolescenza, chi considera l’accidia come dimensione del non senso, chi la rappresenta con il tema delle membra disperse, e infine chi la vede come indifferenza alla vita.
Affrontare l’accidia apre al tema del non-fare: un non-fare come perdita di passione, legato allo smarrimento nella monotonia del quotidiano. Ma il non-fare diventa anche una necessità rispetto all’ossessione del fare, al dover riempire ogni spazio vuoto, manifestazioni tipiche del nostro tempo. Un aspetto negativo dell’accidia e un aspetto positivo dunque. Come risolvere questa contraddizione? Jung parla di fare nel non-fare richiamandosi al wu wei cinese: qui il non-fare non è contrapposto al fare.

 

LST/14, pp. 192, f.to 14x21, ill. col., Euro 18,00
ISBN 978-88-95601-35-9, I ed. novembre 2016

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