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Giuseppe Maffei
ELOGIO dell'Insaturo




Riflessioni 
su tematiche isteriche




Giuseppe Maffei, libero docente in psichiatria. Membro Aipa e Iaap. Redattore della Rivista di Psicologia Analitica e direttore della rivista Psicoanalisi e metodo. Autore di numerosi articoli e pubblicazioni. Per La biblioteca di Vivarium ha già pubblicato: Le metafore fanno avanzare la conoscenza?

“Le tematiche esaminate in questo libro accompagnano la vita psichica di ogni analista senza mai trovare, credo, una sistemazione definitiva. Si tratta di problemi per la maggior parte irrisolti, su cui ho scritto in diversi periodi di tempo. (...)
Ci si trova però oggi in un momento storico in cui, in campo psicoanalitico (e non solo in questo), tendono a prevalere grandi ideologie, grandi visioni d’insieme (...) certamente utili ma che spesso perdono di vista il fatto che ogni teoria è innanzitutto una mappa che descrive un territorio dal proprio angolo visuale: il territorio descritto è sempre più complesso della mappa che lo descrive. (...)
Lo sforzo di dare coerenza e unità alle teorizzazioni analitiche, per essere corretto (...) deve comunque originarsi da una chiara consapevolezza che i fatti della vita psichica sfuggono continuamente a una loro completa presa da parte di qualsivoglia teoria. (...)
Ho così pensato che potesse essere utile (e formativo per i giovani analisti) riunire in un libro vari contributi scritti nel corso degli anni sui problemi che riguardano l’isteria, ‘oggetto’ che quasi per definizione sfugge, più di altri, a una piena presa teorica e a proposito dei quali non sono affatto arrivato ad avere una visione coerente. (...)
I pazienti marginali e psicotici hanno bisogno di avvertire che i fondamenti dell’essere dei loro analisti sono particolarmente saldi; devono apprendere di poterci essere. I pazienti nevrotici invece sanno di esserci e devono apprendere che sono le loro modalità di esserci, come quelle dei loro analisti, che possono essere modificate. Il senso di questo libro sta nel volere evidenziare che un buon lavoro analitico con i pazienti nevrotici non può che avere origine dalla frequentazione di un bordo di consapevolezza della non risoluzione di problemi personali e della non completa saturazione dei concetti utilizzabili e utilizzati. (...)
Su questo bordo di difficile frequentazione si incontrano, variamente intrecciate, problematiche esistenziali irrisolte, rigide problematiche psicopatologiche e concezioni sature e insature. In questo luogo insicuro nascono però le possibilità di una buona cura (e di una buona necessaria teorizzazione). 
Oltre a una tendenza a dare coerenza alle proprie idee, è necessaria cioè, per ogni analista, una frequentazione dell’irrisolto e dell’insaturo. Ed è da questa doppia attenzione alla necessità di una coerenza teorica e di una non perdita di contatto con ciò che è irrisolto che può nascere, con i pazienti nevrotici, un buon lavoro analitico” (dall’Introduzione dell’autore). 




LST/27, pp. 224, f.to 14x21, Euro 18,00,
ISBN 88-87131-67-8, I ed. dicembre 2004

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