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a cura di Gregorio Kohon
LA Madre
MORTA




L'opera
di André Green


Gregorio Kohon è analista formatore presso la British Psycho-Analytical Society. Nel 1988 ha fondato insieme con Valli Shaio Kohon il Brisbane Centre for Psychoanalytic Studies, che ha diretto fino al dicembre 1994. È curatore di The British School of Psychoanalysis – The Independent Tradition (London, 1986). Nel 1999 è stato pubblicato il suo libro No Lost Certainties to be Recovered. Esercita nel proprio studio privato.

Uno dei problemi del nostro tempo consiste nel come utilizzare, anziché stravolgere, le scoperte di Freud e di Jung e delle loro reciproche scuole, e come operare una sintesi necessaria del loro lavoro. Questo è il motivo per il quale La biblioteca di Vivarium, che pubblica prevalentemente testi junghiani, ha deciso di inserire nella sua collana Strumenti di lavoro una sezione di “Letture junghiane di testi psicoanalitici”. “L’idea degli editori junghiani de La biblioteca di Vivarium di pubblicare per il loro catalogo testi psicoanalitici che hanno suscitato interesse nel mondo junghiano è un’idea coraggiosa e, a mio avviso, di grande utilità. Si tratta di una scelta importante: non si tratta di pubblicare libri di Autori di diverse scuole, sovrapponendoli casualmente. Si tratta di creare uno spazio dove il lettore possa confrontarsi con l’impossibile compito di una unità del pensiero analitico. Compito che si sa impossibile ma cui non è possibile rinunciare. La verità non è raggiungibile, ma proprio per questo non possiamo che tendervi. Leggere i propri pensieri come altrui e gli altrui pensieri come propri è un esercizio virtuoso. E dà dignità ai viaggi fuori dei confini di ogni scuola, viaggi, ricordando il film Tè nel deserto, non turistici, viaggi da cui non si sa se si torna e da cui comunque si torna cambiati. La collana ‘Letture junghiane di testi psicoanalitici’ rappresenta in qualche modo una sfida e rappresenta un invito all’esistenza di ‘Letture freudiane di testi psicologici analitici’. Perché iniziare con un testo di Green? Va innanzitutto detto che molti junghiani hanno apprezzato e apprezzano il pensiero di Green e in particolare le sue idee sul lavoro del negativo e sulla ‘madre morta’. Il libro curato da Kohon (...) ha un’introduzione molto corretta e precisa che esime dal compito di riassumere le riflessioni più interessanti. Basterà dire che si tratta di una collettanea di lavori anglosassoni che ruotano intorno al concetto di ‘madre morta’ (...). Quale lettura junghiana può essere data a un testo come quello che è pubblicato? Occorre ricordare innanzitutto che Jung e gli junghiani sono stati e sono molto attenti ai movimenti inconsci collettivi e che questa attenzione a ciò che è collettivo è una specificità importante del pensiero junghiano. Essa ha permesso e permette di cogliere movimenti psichici profondi riguardanti lo sviluppo della psiche umana, sviluppo diretto a un sempre maggiore allargamento del farsi conscio dell’inconscio” (dalla Prefazione all’edizione italiana di Giuseppe Maffei).

Con i contributi di:
Martin S. Bergmann / Christopher Bollas
André Green / André Lussier
Arnold H. Modell / Thomas H. Ogden
Michael Parsons / Rosine Jozef Perelberg
Adam Phillips / Jed Sekoff
 


SDL/35, pp. 420, f.to 14x21, Euro 25,00,
ISBN 978-88-87131-88-8, I ed. aprile 2007

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