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ATTUALITà e InaTTUALITà
della Cura psicoanalitica 
 



Quale futuro
per la psicologia del profondo?
 


Il CIPA (Centro Italiano di Psicologia Analitica) è una delle filiazioni nazionali della IAAP (International Association for Analytical Psychology). Attraverso i due Istituti (Roma e Milano), il CIPA cura la formazione di nuovi analisti junghiani secondo i criteri determinati in ambito IAAP e promuove attività scientifiche e culturali, come il convegno da cui è stato ricavato il presente volume.
Il CIPA è anche Scuola di Specializzazione diretta alla formazione di psicoterapeuti di indirizzo junghiano mediante l’organizzazione di corsi post-universitari presso i due Isituti di Roma e di Milano.

INDICE

  • Presentazione (Angiola Iapoce)
    INTRODUZIONI
  • Introduzione (Anna Benvenuti)
  • Jung nostro contemporaneo? (Antonio Vitolo)
    SESSIONI PLENARIE
  • La psicologia analitica nella tarda modernità. Congetture e previsioni possibili (Enzo Vittorio Trapanese)
  • La mente affettiva. Un modello tra neuroscienze, fenomenologia e psicologia analitica (Paolo Francesco Pieri)
  • Frammento di un’analisi: la seduta dei due sogni (Massimo Giannoni)
  • Il fenomeno dissociativo della psiche nella patologia narcisistica (Nadia Fina)
  • Wo Es war? Le frontiere del Neutro (Francesco Bisagni)
  • La tensione creativa fra individuazione e campo intersoggettivo: una prospettiva di riflessione teorica e clinica per il futuro della psicologia analitica (Giorgio Cavallari)
  • L’attualità del pensiero junghiano nella clinica: abitare i limiti, cura di sé, rispetto dell’altro (Bianca Gallerano, Lorenzo Zipparri)
  • Lo scacco epistemologico della psichico. Dalla cura dell’inconscio all’inconscio come cura (Luigi Aversa)
  • “Quale futuro”: ma per quale psicoanalisi? (Giuseppe Martini)
  • Relazione conclusiva (Maria Ilena Marozza)
    SESSIONI PARALLELE
  • L’importanza della chiarificazione metodologica (Alberto Spagnoli)
  • Il futuro è iscritto nel presente. Parlare e tacere nella Psicologia Analitica (Angiola Iapoce)
  • Pratica terapeutica e disagio dell’inciviltà (Enrichetta Buchli)
  • L’attualità del pensiero junghiano nell’opera filosofica di Gilles Deleuze (Massimo Caci)
  • Donne in analisi oggi: riflessioni sull’universo simbolico femminile attraverso l’esperienza di un’analista donna (Francesca Picone)
  • Oltre il dualismo... sulla soglia del limite... tra certo e incerto... Fra complessità della psiche e/o luogo del complesso (Angela Maria Frigerio)
  • Pratiche che inseguono l’anima. Ipotesi per una psicologia del profondo nella riabilitazione psichiatrica (Flavia D'Andreamatteo)
  • Jung e la costanza del cambiamento (Gisella Filippi, Enrico Buratti, Marco Magni, Maria Lina Landi, Giovanna Di Marco, Daniela Giommi)
  • Il “sapere non pensato”; funzionamento alessitimico e il destino degli affetti nella relazione analitica (Cinzia Bressi)
  • Coscienza del tempo affettivo e coscienza del tempo oggettivo (Franco Bellotti)
  • Rotte di collusione. Attualità dell’immagine del Sé oscuro nell’analisi di personalità con aspetti di dissociazione (Carlo Melodia)
  • Ricerca sull’Esperimento Associativo di Jung: l’influenza del transfert sui complessi (Caterina Vezzoli, Paolo Boato, Chiara Cattaneo, Ilaria Iandoli, Christina Manoussakis, Cosimo Sgobba, Giorgio Tricarico, Paola Zucca, Cinzia Bressi)
  • “A che pro gli psicoanalisti in tempi in cui la disperazione si ignora?” (Maria Irmgard Wuehl)
  • Individuazione e intrattenimento (Ottavio Mariani)
  • La fine dell’uomo e la nascita del senso. Un discorso sull’umanesimo post Jung (Giuseppe M. Vadalà)
  • L’immaginazione attiva in analisi: corpo e funzione simbolica (Antonella Adorisio)
“Il pensiero junghiano e la psicoterapia che ad esso si ispira hanno dimostrato, negli ultimi anni, di possedere una vitalità ed una capacità di rinnovamento di cui è stato testimone il Convegno del CIPA che si è svolto a Roma a Febbraio 2008. (...)
Possiamo dire che i due aspetti, dell’‘attualità’ e dell’‘inattualità’, pur procedendo su linee di sviluppo divergenti a tal punto da poter essere considerate contrastanti, esprimono bene, viceversa, le coordinate, sia pur generiche, entro cui si può collocare la psicologia analitica: questo doppio movimento di apertura verso la fenomenica psichica e di momento di arresto riflessivo appartiene a pieno titolo alle caratteristiche teoriche del modello junghiano e al procedere dell’evoluzione della terapia.
Il futuro, cui allude il titolo del convegno, sembra essere caratterizzato da questo doppio movimento di apertura e di riflessione che scandisce il ritmo della conoscenza; quella temporalità che caratterizza le epoche storiche entra inevitabilmente in rapporto con l’obsolescenza di ogni teoria, con il rinnovamento e con l’individuazione di ciò che resiste al trascorrere inevitabile del tempo: ‘vecchio’ e ‘nuovo’, che sempre sono in rapporto dialettico, accentuano la loro significatività allorché parliamo di quegli esseri umani che costituiscono il particolare ‘oggetto’ di ogni psicoterapia.
I lavori del Convegno hanno messo in luce l’esistenza, nella nostra associazione, di un fondo junghiano consolidato, che ben tollera le espressioni e gli orientamenti individuali, un pensiero junghiano moderno che tuttavia non cede alle mode poiché costantemente alla ricerca di una dimensione di ‘verità’ che, al di là delle singole posizioni sostenute, esprime quella ‘tensione conoscitiva’, in senso pieno e non esclusivamente razionalizzante, che rappresenta uno dei più alti punti raggiunti dall’evoluzione del pensiero; un pensiero che non è fine a se stesso ma ha insito in sé quell’‘applicabilità pratica’ che rappresenta l’origine e il fine della conoscenza psicologica e della cura, di sé come degli altri.
Un Convegno significativo, dunque, e in questa pubblicazione il lettore potrà trovare ben espresso il lavoro costante e vivace svolto dalla nostra associazione” (dalla Presentazione di Angiola Iapoce).


SDL/37, pp. 592, f.to 14x21, ill. b/n, Euro 31,00,
ISBN 978-88-95601-02-1, I ed. settembre 2009

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