Fulvia Pedroni Farassino
SOGNO
in 42 Fotogrammi
Fulvia Farassino Pedroni, cremonese di nascita, ha intrapreso la sua
carriera professionale nel mondo dei cineclub a Milano e dalla fine degli
anni settanta si è dedicata a tempo pieno alla fotografia. Specializzatasi
in fotoreportages d’ambiente cinematografico, ha seguito festival e
riprese di film dedicandosi soprattutto a ritratti d’attori e registi;
successivamente ha fotografato anche scrittori, artisti, pubblicitari e
imprenditori nonché artigiani di manufatti ormai rari, preferibilmente nel
loro ambiente di lavoro.
Dal suo studio collabora con regolarità come free-lance agli inserti del
Corriere della Sera: Magazine e Vivi Milano.
Ha pubblicato su Max, Ciak, L’Espresso, Epoca,
L’Europeo, Vanity Fair, La Repubblica, Il Corriere
della sera, La Gazzetta dello sport, Insieme, Capital,
e altre riviste italiane e straniere.
Tra i suoi fotoreportage, inoltre: l’Iraq dopo la prima guerra del Golfo, la
Legione straniera, le comunità d’immigrati in Italia.
Mostre fotografiche: “Gran ballo Excelsior” personale, ritratti di attori e
registi al Festival di Venezia presso Cappella Underground, Trieste (1980);
“Ritratti cinematografici” personale, presso Galleria Cinema Zero, Pordenone
(1994); “Confini” collettiva presso libreria Tikkun, Milano (2000); “Donne
raccontano donne” collettiva presso libreria Hoepli, Milano (2008).
Libri: Fulvia Farassino – Ritratti cinematografici, Cinemazero
Edizioni Biblioteca dell’immagine, 1994; Donne raccontano Donne,
Benzoni Editore, 2006.
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INDICE
- Prefazione - Farassino dove sei? (Jean Blanchaert)
- Introduzione (Fulvia Pedroni Farassino)
- Il sogno ricorrente (Fulvia Pedroni Farassino)
- Dentro il sogno (Thomas Rosenfeld)
- "Buio bianco" (Mia Wuehl)
- Una lingua per l'addio (Antonio Prete)
- La fotografia dentro (Denis Curti)
- Sogni e dolori (Isabella Balena)
- Colonna sonora di un ritorno alla vita (Pier Andrea Canei)
I
fotogrammi:
- Te ne sei andato / Chiudete piano / Il vento / Andremo lontano?
- La coppola blu (Tatti Sanguineti)
- Citazioni (Salvatore Natoli)
- Ringraziamenti
“Un sibilo nell’orecchio sinistro mi annuncia l’inizio del solito incubo. Ho
paura. Niente vento, questa volta! Come sempre il mio corpo è sollevato in
aria, toccato, sbattuto, fatto ricadere sul materasso. Vedo ombre nere di
persone vicino alla porta della mia stanza da letto. Nello stesso punto, nel
sogno precedente, c’era un’ ombra informe. Vorrei svegliarmi. Ma ho letto
che gli incubi, per essere risolti, vanno affrontati. Mi dico: “non devo
scappare” e apro gli occhi al sogno. Dal buio, proprio di fianco al mio
viso, si accende una luce bianca.
Così, come in un film accelerato, vicino al mio viso scorrono così tante
immagini, che penso: “non potrò ricordarle tutte”. Frammenti di vita.
Bambini che scavalcano e lanciano biciclette al di là di un muro; il vetro
di un finestrino su cui scivolano gocce di pioggia; l’esterno di una vecchia
casa dai muri bianchi e scrostati, con una scala immersa in una luce
abbagliante. Una figurina filiforme, simile a un graffito, rasenta il muro.
L’immagine della casa mi appare due volte.
Mi sembra di assistere a un film sperimentale. I bordi delle immagini sono
sfumati. Le immagini tenui ma nitide. Un serbatoio di immagini. Un
condensato della mia vita?
Sono spettatrice, guardo la processione di parvenze che si mostrano a me.
Ecco, riconosco il percorso… Assisto al funerale di Alberto, senza bara,
senza gente, solo i miei passi sulla ghiaia. Mi invade una grande tristezza”
(da “Il sogno ricorrente” di Fulvia Pedroni Farassino).
VIS/7, pp.
144, f.to 14x21, ill., Euro 18,00,
ISBN 978-88-95601-04-5, I ed. giugno 2009 |
